Il bitcoin, nel bene e nel male, è sulla bocca di tutti. Ne parlano esperti, riviste di finanza e non, blog di informatica, forum di discussioni generiche e perfino gli amici del bar.
Cerchiamo di capire come determinarne un congruo valore.
Questo articolo si prefigge il solo scopo di affrontare l’argomento bitcoin usando il buon senso e un metodo di valutazione per individuarne il giusto valore.
Non costituisce un consiglio/raccomandazione ad investire in questa criptovaluta.
Ogni investitore dovrebbe essere consapevole che potrebbe perdere tutti i soldi investiti.
Quanto è rischioso investire in bitcoin?
Ogni investimento espone a rischi, nessuno escluso.
Se volessimo aprire un negozio di scarpe le uniche certezze che avremmo sarebbero i costi: affitto, dipendenti, tasse, merci… Ugualmente non avremmo alcune certezza sul fatto che i clienti arriveranno.
L’investimento azionario è ritenuto per sua natura ancora più rischioso, anche se non condivido.
Infatti, l’argomento principe di questo blog tratta i metodi per calcolare il fair value di un’azienda e quindi di individuare il giusto prezzo a cui si dovrebbero acquistare le relative azioni.
Tale metodologia, di fatto, riduce in maniera considerevole il rischio di un investimento di questo tipo (come confermato dalle prestazioni eccezionali ottenute da Warren Buffett per oltre 50 anni).
Ma ci sono, tuttavia, alcuni strumenti negoziati in borsa che non è possibile valutare e da cui l’investitore intelligente dovrebbe stare lontano.
Mi riferisco ai derivati, alle futures, al mercato delle materie prime e al mercato monetario.
So cosa stai pensando, ho appena scritto che bisogna stare alla larga dall’investimento monetario per cui sembrerebbe che stia dicendo di stare alla larga dalle criptovalute.
Tuttavia non è così.
Il rischio dell’investimento in una criptovaluta, come lo è il Bitcoin, segue logiche differenti pertanto lo ritengo meno rischioso dei precedenti e ti spiego perchè.
Leggevo in un articolo (onestamente ora non ricordo dove fosse) che mentre il valore di una moneta è garantito dalle riserve auree di uno stato, le criptovalute non offrono alcune certezza a chi le possiede, nessun controvalore perchè di fatto sono brandelli di codice sparsi nel web.
Non sono assolutamente d’accordo.
Al contrario ritengo che, mentre per il bitcoin e simili è possibile individuare un valore sufficientemente preciso, questo non è possibile farlo con le valute.
Infatti le valute sono legate alla solidità di uno stato, alla sua capacità di fornire bilanci soddisfacenti, crescita continua, debito basso ecc. Di fatto sono legate all’incertezza più assoluta. Di contro, sono garantite dalle riserve auree.
Cioè si garantisce una incertezza (valore di uno stato) con una materia prima che per natura non ha un valore certo essendo legato, essenzialmente, al rapporto domanda/offerta.
Se per assurdo, domani nessuno volesse più l’oro, il suo prezzo crollerebbe.
Cos’è un bitcoin?
Per capire come individuare il valore di un bitcoin dobbiamo innanzitutto capire cos’è.
Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un anonimo inventore, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che sviluppò un’idea da lui stesso presentata su Internet a fine 2008.
Bitcoin è una forma di moneta digitale, creata e conservata elettronicamente. Nessuno lo controlla. I bitcoin non vengono stampati, come dollari o euro: sono prodotti da persone e, in misura crescente, da aziende sparse in tutto il mondo dotate di computer sofisticati, utilizzando software che risolve problemi matematici.
Bitcoin può essere usato per comprare cose elettronicamente. In questo senso, è come i dollari, gli euro o lo yen tradizionali, che sono anche scambiati digitalmente.
Inoltre è decentralizzato e ciò lo rende diverso dal denaro convenzionale. Nessuna singola istituzione controlla la rete bitcoin. Questo mette alcune persone a proprio agio, perché significa che una grande banca non può controllare i loro soldi.
La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin e la mancanza di un ente centrale rende impossibile a qualunque autorità, governativa o meno, il blocco dei trasferimenti, il sequestro di bitcoin senza il possesso delle relative chiavi o la svalutazione dovuta all’immissione di nuova moneta.
Il bitcoin viene creato digitalmente da una comunità di persone a cui chiunque può unirsi. I bitcoin vengono “estratti” (in inglese: mining), usando la potenza di calcolo in una rete distribuita, la quale elabora anche le transazioni effettuate con la valuta virtuale.
Ma veniamo al dato che ritengo più importante: ll numero totale di bitcoin è di 21 milioni. La disponibilità di nuove monete cresce come una serie geometrica ogni 4 anni.
Questo vuol dire che tutti conoscono, a priori, quanti bitcoin è possibile trovare in circolazione. Per cui non si corre il rischio di avere un aumento improvviso di monete che ne abbasserebbe il valore (come avviene, ad esempio, con l’emissione di nuove azioni).
Qual’è il vero valore di un bitcoin.
Sembra incredibile, ma individuare il vero valore di un bitcoin con una precisione soddisfacente è un’operazione davvero molto semplice e bastano pochi minuti per ottenerlo.
A mio parere, il valore va desunto dal costo di mining e dal costo di mantenimento della rete stessa.
Infatti questi costi sono reali e tangibili. Se voglio ottenere da solo un bitcoin dovrò per forza sostenere questi costi.
Ci concentreremo sul solo costo di mining, in quanto il non considerare il costo di mantenimento della rete aumenta, di fatto, il nostro margine di sicurezza.
Oggi ottenere un bitcoin è un’operazione molto complessa.
A differenza delle prime monete estratte con un semplice computer, attualmente occorre una notevole elaborazione di calcolo. Tale elaborazione è talmente complessa da aver portato alla nascita di aziende specializzate (quali ad esempio: Bitmain) nella creazione di hardware ottimizzato per l’operazione di mining.
Nel momento in cui sto scrivendo questo articolo (12 dicembre 2017), il miglior hardware disponibile in commercio per l’estrazione di bitocin è Antminer S9.
Questa macchina costa 3.300,00€. Ed è solo un pezzo del puzzle!
Dovete ancora comprare una scheda madre, alimentatori, supporti ecc…
Per cui, tenendo in considerazione anche trasporto, dogana, montaggio e settaggio, valutiamo un costo di circa 5.000,00€
Bene, adesso che abbiamo l’hardware possiamo calcolare il rendimento che possiamo ottenere.
Possiamo usare un calcolatore online che ci permette di avere un’idea abbastanza precisa della resa a condizione di prestazione perfetta.
Il calcolatore ci chiede di inserire i seguenti valori (uso l’euro al posto del dollaro):
- Hash Rate (GH/s): 11.500 (come da scheda tecnica dell’AntMiner S9: 11.5TH/s)
- Power (Watts): 1.127 (come da scheda tecnica dell’AntMiner S9: 1127W – 11.5TH/s batch)
- Power Cost ($/kWh): 0,07€ (ho usato un valore approssimativo)
- Pool Fees %: 4% (ho usato un valore alto)
- Bitcoin Difficulty: 1590896927258.08 (valore fornito dalla rete bitcoin)
- Block Reward: 12.5 (valore fornito dalla rete)
- Bitcoin to Dollar: 14.496,00€
- Hardware Costs: 5.000€
In un anno, considerando un’efficienza perfetta e un funzionamento privo di interruzioni il mio hardware produrrà:
Per cui possiamo dire che per produrre 1 BTC avremo bisogno di circa 1 anno e mezzo.
Considerando, verosimilmente, che la resa non sia ottimale e che ci sia anche qualche problema hardware stimiamo che per produrre 1 BTC occorreranno 1 anno e 8 mesi.
Dopo un anno e 8 mesi di funzionamento massimo, dobbiamo considerare che il nostro hardware è arrivato alla fine del suo ciclo vitale.
Quindi:
costo corrente: 0,07€ (KW/h) * 1,127 (Power) * 24 (ore) * 30 (giorni) * 20 (mesi) = 1.136,01€;
costo hardware: 5.000,00€;
Eventuali rotture: 500,00€;
Pool fee: 14.496,00€ * 4% = 579,84€
Costo produzione 1 BTC = 1.136,01€ + 5.000,00€ + 500,00€ + 579,84€
L’attuale prezzo di mercato è pari, quindi, al doppio del costo di produzione.
Questo prezzo lo ritengo comunque congruo perchè:
1) chiunque esegua mining lo fa per avere un utile. Pertanto dovrebbe essere disposto a vendere solo con un congruo margine. Ritengo che il 20% sia un margine netto congruo;
2) chiunque abbia una plusvalenza deve pagare le tasse. In Italia la tassazione delle plusvalenze è al 26%;
3) ogni investimento in borsa dovrebbe offrire un margine di sicurezza. Tale margine dovrebbe essere del 30%. Tale margine dovrebbe anche garantirci dalla sventurata rottura totale dell’hardaware principale;
4) in 20 mesi i dati possono venire corrotti, persi. Chiunque decida di dedicarsi in questa avventura dovrebbe dedicare molto tempo nel monitoraggio (che rappresenta un costo in termini di risorse umane);
5) considerando l’elevato consumo dell’hardware, superiore a 1KW/h, bisognerà tenere conto che installarlo nella propria casa comporterà il cambio di potenza del contatore. E’ chiaro che puntando ad avere più computer è probabile che l’impianto elettrico domestico non sia adeguato.
Pertanto:
Scorporiamo il margine di sicurezza: 14.496,00€ – 30% = 10.147,2€
Calcoliamo l’utile lordo: 10.147,2€ – 7.215,85€ = 2.931,35€
Tasse: 2.931,35€ * 26% = 762,15%€
Utile netto: 2169,19€ (pari a circa al 20% di 10.147,2€)
Bitcoin è una bolla?
Sebbene il grafico dell’andamento del prezzo del bitcoin emuli lo scenario di bolle precedenti, come quella recente dei mutui subprime del 2009, non ritengo che si tratti di una bolla.
A mio avviso siamo in una fase di presa di coscienza.
Il mondo sta prendendo atto che il bitcoin funziona e viene usato. Non è più appannaggio di una cerchia ristretta.
Si ha una bolla quando un bene viene scambiato ad un prezzo notevolmente superiore al suo valore a causa della crescente domanda.
E’ possibile avere una bolla quando, quindi, la merce trattata è di difficile valutazione e si riesce ad indurre l’investitore ad acquistarla ad un prezzo notevolmente superiore.
A mio avviso l’incredibile impennata del grafico è, invece, giustificabile.
Le aziende di successo che si occupano di internet e computer hanno sempre avuto crescite esponenziali incredibili.
Si pensi alla Compaq che nel primo anno di vita vendette 50.000 computer portatili arrivando a fatturare 150 milioni di dollari (parliamo del 1983).
Facebook, nato nel 2004 come piccolo social del campus di Harvard, nel 2012 è stato quotato in borsa raggiungendo il valore astronomico di 104 miliardi di dollari.
Si pensi all’iPhone che dall’oggi al domani è diventato oggetto di culto per milioni di persone portando le attuali quotazioni della Apple a quasi 900 miliardi di dollari.
Senza considerare le vertiginose crescite di Google, Amazon, Netflix, ecc..
Questo vuol dire che la crescita straordinaria di società innovative nel campo digitale è possibile e normale.
Ma allora perchè nessuna di queste società presenta grafici così aggressivi?
Perchè tutte le sopracitate società sono state quotate in borsa dopo aver raggiunto la maturità finanziaria. Questa cosa non è accaduta per il bitcoin che viene scambiato dal giorno della sua nascita.
Per capirci è come se facebook fosse stato scambiato in borsa il suo primo giorno di vita, quando l’investimento originario per crearlo e lanciarlo fu di appena 10.000 dollari.
Avreste avuto la possibilità di comprare un azione per 0,0000042$!
Oggi un’azione vale 177$ per cui in 13 anni è cresciuta del 42.000.000% (non riesco neanche a pronunciarlo).
Ritieni ancora che sia così assurda la crescita del 900% registrata dal bitcoin nell’ultimo anno?
Inoltre, c’è un altro fattore che giustifica l’incremento dell’ultimo anno e che conferma, a mio avviso, la normalità dell’andamento.
Risiede nel codice sorgente del bitcoin.
E’ una caratteristica nota e documentata. Tutta la comunità Bitcoin la conosce: la ricompensa per il mining di Bitcoin dimezza ogni 210.000 blocchi. Nel giugno del 2016 la ricompensa delle monete è passata da 25 all’attuale 12.5.
Questo significa che minare bitcoin è diventato molto più complesso e oneroso.
Perchè la crescita della difficoltà aumenta in maniera esponenziale e ciò costringe i minatori non solo ad aggiornare il loro hardware con costi astronomici, ma anche a sostenere costi di corrente e gestione superiori.
In sostanza: aumenta il costo di mining -> aumenta il valore (quindi il prezzo) del bitcoin.
Bitcoin: rete e impatto globale.
La rete bitcoin oggi è molto estesa, basti pensare che il suo consumo di energia elettrica ha superato quello dell’Irlanda.
All’originaria community che ha sostenuto il progetto sin dall’inizio, diventandone di fatto lo zoccolo duro indissolubile, si sono aggiunte realtà imprenditoriali che hanno investito milioni di dollari nella diffusione di questa criptovaluta.
Per cui gli investimenti sono molteplici e reali e continuare a considerare il bitcoin come puro codice è, a questo punto, un rifiuto della realtà.
I cinesi, spinti dalla svalutazione dello yuan e dal rigoroso controllo dei capitali, hanno trovato nei bitcoin un porto sicuro in cui proteggere i loro denari. Pertanto la Cina rappresenta la piazza numero uno per transazioni in bitcoin.
Il tesoro britannico ha annunciato di regolarne l’uso. Sebbene sembri una brutta notizia, io la ritengo assolutamente positiva.
L’uso criminoso che può essere fatto con questa valuta ne influenza negativamente gli straordinari benefici che può offrire. A prescindere, ogni atto fuori legge deve essere perseguito. Questa azione dimostra che la Gran Bretagna sta prendendo atto della diffusione inarrestabile della criptovaluta anche all’interno dei suoi territori. E’ una cosa buona.
Il Chicago Board Options Exchange ha lanciato i futures dei bitcoin.
Dove spendere i bitcoin
L’altra considerazione doverosa da fare sui bitcoin, è che pur essendo virtuali rappresentano moneta reale!
Puoi spenderli in moltissimi negozi convenzionati.
Questo ne conferma il prezzo: se compro 1.000€ di bitcoin posso acquistare, nell’immediato, merce per 1.000€.
Ci sono numerosi siti online che accettano questo tipo di pagamento, tra questi anche Expedia, giusto per citarne forse il più famoso.
Considera che, sebbene Amazon non ne accetti il pagamento diretto, è possibile acquistare un giftcard di Amazon in bitcoin. Per cui possiamo acquistare tutto ciò che vogliamo anche su Amazon.
Ma ci sono anche attività al di fuori del web che ti permettono di pagare con i bitcoin. Il sito coinmap.org vi consente di vederne la diffusione nel mondo.
Il prezzo dei bitcoin continuerà a salire?
Il trader, per definizione, è abituato a considerare l’investimento come una scommessa.
Compra e vende azioni analizzando i grafici senza tenere minimamente in considerazione il valore della società che acquista.
Per questo motivo la volatilità del mercato azionario e, ancora peggio, del mercato monetario è così alta.
Quindi cercare di presagire l’andamento dei prezzi futuri del bitcoin è impossibile.
Ciò che è certo è che se tutti considerassero l’acquisto dei bitcoin come un investimento, valutandone il vero valore, e non una scommessa il prezzo nel futuro potrebbe solo crescere, e di molto.
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